Da corrispondenza riservata a lettera aperta al sindaco di Napoli |
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Caro sindaco De Magistrias,
scusami davvero per il blitz del 25 aprile nella Sala dei Baroni, ma non potevo non tentare di scuoterti un po.
Pensa, delle due luna: o hai clamorosamente sbagliato bersaglio addirittura coinvolgendo il presidente Foa, maschera di Salvini in Rai, per chiedere la mia testa (sic). Oppure sei stato consigliato male male, molto male.
Voglio, vogliamo sperare la seconda. Per questo mi permetto di scriverti. E so che proprio ora gli informatori paralleli ci leggono.
Li salutiamo caramente, invitandoli a Bacoli, in unalba di queste. E continuiamo. Andando avanti. Inarrestabili, perché dalla parte del giusto e del popolo. Sì, forse anarchici e liberi. Anche da quella marmaglia radioattiva che ti porti dietro. Da un capo comunicazione che ha anche lui i suoi trascorsi galeotti e potrebbe fare un passo indietro se solo avesse un briciolo di dignità.
Liberati Luigi, da certi pericolosi e contrari personaggetti, come usa dire il tuo presidente di Regione. Sono conosciuti da tutti (e ai loro voti futuri non ci pensi?) e per di più la storia di questi personaggi fa nomi cognomi e parentele varie della peggior razza, tracciando un inequivocabile linea rossa. Conosci bene: Slc Cgil alla Rai e non solo (Nello Tina docet). Nella tua segreteria come in quella del tuo vice albergano i virus. Anche la tua assessora al Lavoro (doppio sic) è di famiglia e orchestra, di prebenda in prebenda, di famiglio in famiglio con la fame di uno squalo.
Dì basta, inizia a farlo. Ora.
E incontriamoci: ho un soggetto che sarà lantiGomorra per eccellenza. Ci sono i tuoi, i nostri napoletani allopera. Per vincere. Su tutto: dalla camorra alle camorre dei colletti bianchi.
Attendo comunque tue.
Stefano Mencherini
Napoli, 27 aprile
RinasceRai


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